lunedì 23 giugno 2014

INGER

[Scritto su un foglio di carta volante, appallottolato e lanciato dall'alto di un palazzo transennato dei sobborghi]

Le rocce sono granitiche eppure anche loro si sfaldano. Si tratta solo di aspettare un po' di più.
 "Tu sei un eroe romantico, l'ultimo eroe romantico. Un giorno morirai da tale e dovrò cercarmi un altro capo della sicurezza ma, si fotta il mondo, so che morirai con stile. Sei anche il mio eroe." 

No, no, ti sbagli, A. Non sono un eroe.
Sono solo morto solo, senza faccia, dopo essermi guardato allo specchio.
E oggi lo sai cosa credo? Che dopotutto l'avrei potuta tagliare io, la mia faccia.

Forse. Forse sì.
Ho preso un coltello, e sono andato allo specchio. Ero disperato, perchè Rox ed Elissa erano scomparse. E lo specchio offuscava i miei contorni e io ho deciso che dovevo cambiare.
Perchè era tutto oscuro lì attorno: avevo perso la mia famiglia.
Meritavo di cadere giù.
Giù dalla grazia del Signore.

Fall from grace.
E di portarne per sempre i segni.
E ho preso il coltello. E ho tagliato la carne a tocchetti. Lo sai che la guancia è la parte più morbida?
Viene via che è un piacere. E' come per le pellicine delle unghie. Una volta che cominci non puoi smettere, ti fa male eppure rimani ipnotizzato.


I was sad.

Mi sono aperto un sorriso perenne che nemmeno ti immagini. Un sorriso perenne sulla mia bella faccia di cazzo.
Oggi va così. Me la sono tagliata. Domani chissà che penserò.
E poi ho detto ad A. "Vuoi che ti porti il mio dono? Ti piace, la tua faccia?"
Vuol dire che dovrei mangiare la faccia di A.? Per dargli alla fine la Retribution?

I call it Retribution.
A. ha detto
"La Retribuzione arriva per tutti prima o poi, non puoi scappare, non puoi combattere, devi solo accettarla."
No. Non è Retribuzione. E' castigo. E se tutti peccano, tutti meritano l'Inferno.
Vivi. Morti. E angeli.

Rido.


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