mercoledì 16 luglio 2014

INFLAMARE

[Parte di un foglietto strappato, riaperto, poi strappato di nuovo. Mancano i lembi esterni. Gettato da qualche parte in un cestino.]

Fa schifo amarmi, mi hai detto.
Faccio schifo io.

E nel momento in cui l'hai fatto, ho saputo di essere vivo. Ne ho avuta l'assoluta, immane certezza.
Ho sentito adrenalina. E tutto il resto del corpo ha cominciato a formicolare. Braccia, mani, gambe, piedi.
Mal di testa. Non ci pensavo da tempo. Le guance mi dolevano, un dolore atroce da farmi rimbombare tutto sulle tempie come se un uomo fosse venuto a sbattermi la testa contro due tamburi.

Fa schifo amarti, Dead Man Walking.

E nel momento in cui l'hai detto, l'assoluta verità, io ho saputo che volevo darti ragione. Tu mi hai capito, S. Hai capito ogni cosa di me, hai annusato e riconosciuto ogni anfratto, ogni sentimento. Come se fosse roba tua.

Sembra come se ti vuoi nutrire di me.
Maybe.

Come voglio nutrirmi di tutti. Se mi date sentimenti, se li versate nel mio bicchiere, rabboccandolo in continuazione, io ho modo di vivere. Io mi sento umano.
Posso soffrire per voi. Posso battere i denti, sotto la maschera. Sorridere, S.
E tu l'hai capito. Ero terribilmente vivo.
Per questo ti ho ricompensato con la più vera tra le cose che ti potevo dire.

Ti ascoltiamo solo perchè il tuo amore e le tue attenzioni ci lusingano. Ci carezzi con i tuoi sentimenti. E basta.

Quell' "e basta", ha rimbombato dentro di te, e per un attimo, quando sei affondata nel fango, ho pensato che tu stessi per sfiorire e diventare polvere. Ti avrei raccolta, nel caso, sarebbe stata una bella scena. Non sai quanto avrei pianto, piccolo giudice in apnea.
E hai cominciato a piangere. Mi sono avvicinato a te e ti ho porto una fialetta.

Dammi una tua lacrima.

Tu non riesci a dire di no, quanto sei generosa - mi hai chiamato love, più volte, e io lo dico a te - love? Hai riempito la fialetta a metà. Ho dovuto trattenere un gemito di piacere.
Ti ho sfiorato le clavicole, mi sono congratulato con me stesso della tua magrezza acerba.
E sono andato via. Ti ho chiesto di continuare a respirare, per me. So che lo farai. So che continuerai ad amarmi perchè l'hai detto tu: non si può smettere di amare una persona come se fosse un vestito vecchio.
Questa sei tu.
E questo sono io.
Aggiungerò le tue lacrime alla collezione di cui godere, ai miei Baccanali personali. Non ti preoccupare, non verranno sprecate.
Aggiungerò le urla di piacere di D. nella mia stanza. Un giorno le farò bere le tue lacrime, piccola mia. D. ti vuole tanto bene. D. ti vuole proteggere: sai quanto sarebbe bello versarle le tue lacrime dritte nella bocca? Suona come ambrosia. Suon...
[La calligrafia arzigogolata e precisa si interrompe. Sotto, alla fine del foglio, ce n'è un'altra: una calligrafia ordinata, femminile, macchiata dalla fretta.]
You're sleeping.
It was just a crazy thing.
I remember, you, me and... what else?
Have to go...
[Il resto del foglietto è stato strappato, e non si riesce a leggere. E' tutto imbrattato di macchie rosse.

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