mercoledì 20 agosto 2014

CRYING ON THE SCALES

"È il solstizio d'inverno e il pettirosso, amico dell'uomo, si posa a cantare sul manico di una vanga da giardino. Non c'è momento peggiore dell'anno per i lupi, ma questa bambina testarda insiste a voler passare dal bosco. È certa che le bestie feroci non le faranno alcun male, anche se non è mancato chi la mettesse in guardia."

Io sono il tuo incubo.
Tu sei l'unica di cui io, l'incubo, abbia paura. Sei la prima cicatrice che questa bocca nuova ha sfiorato. E te l'ho fatta io.
Mi hai carezzato come se fossi una grossa bestia pericolosa. La bestia che ti ha fatto male , ma da cui non riesci ad allontanarti. Che potere ho io su di te? Che potere hai tu su di me?
Sento di aver bisogno di te, anche se sei una stupida illusa e probabilmente ti farò ancora più male.
Più male della morte?
Più male del suicidio che stavi per compiere?
Ho pianto di fronte a te. Ho provato il tuo dolore, avevo le guance bagnate di lacrime e quelle lacrime erano le tue, quelle che ormai tu non hai più.
Ma non sento di dovermi dispiacere. Non provo alcuna pietà. Quelle cose che ho fatto, te le farei dieci, cento, mille volte, se potessi. E' bellissimo crogiolarsi in questi pensieri.
Sono un mostro? Tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto per terrore. Terrore di te.
Non ricordo cosa ti ho fatto. Puoi raccontarmelo dieci, cento, mille volte? Mi piacerà.
Posso decidere se farti vivere o ucciderti?
Per adesso ho solo bisogno che tu mi stia accanto. Ho bisogno dei tuoi tremiti e delle tue ossa.
Ho bisogno di te, perchè sai di buono, e perchè di te ho paura, ma non so perchè non riesco a starti lontano.
Ti senti tormentata? Credo di no. Ti piace tremare sotto il tocco delle mie mani e piegarti, tenderti come un fuscello?
Non hai idea di quanto io mi senta tormentato da te.

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